Uno sciopero “salva pianeta” da record

Il 15 marzo 2019 verrà ricordata per due motivi: il primo perchè è stata una delle giornate più importanti per la battaglia per la salvaguardia del nostro Pianeta, il secondo perché i protagonisti di tutto questo sono stati i ragazzi di tutto il mondo.

E’ stata la sedicenne svedese Greta Thunberg la fonte di ispirazione: dallo scorso agosto infatti la ragazza tutti i venerdì salta scuola per protestare davanti al parlamento svedese contro il cambiamento climatico.

Nell’era dei social e della velocità le idee di Greta hanno “contagiato” i giovani di mezzo mondo che si sono resi conto dei pericoli concreti che esistono e della necessità di intervenire subito per evitare il peggio.


Questo Fridays For Future è stato sì uno sciopero ma è stato molto diverso rispetto a quelli a cui siamo abituati: è stato la dimostrazione di quanto le nuove generazioni siano sensibili alle tematiche ambientali.

“Arrabbiati perché le generazioni più anziane continuano a rubare il nostro futuro”, armati di slogan, cartelli e bandiere ma con un’energia, un sorriso ed un entusiasmo contagiosi i ragazzi hanno sfilato in tantissimi Paesi chiedendo a gran voce ai governi politiche più incisive contro il riscaldamento globale, in particolare per ridurre le emissioni di anidride carbonica, tra i principali gas serra.

L’Italia è lo Stato con il maggior numero di raduni (235): si parla di 100mila studenti a Milano, 30mila a Roma, 10mila a Firenze e 3mila in città come Bologna e Bergamo.

Deve fare riflettere tutti noi la passione e l’attenzione con cui i nostri figli, nipoti, fratellini e cuginetti oggi hanno aderito allo sciopero: non hanno aderito solo i giovani di oggi, ma hanno aderito anche i cittadini e gli adulti di domani, quelli che vedono minacciato il proprio futuro e che da oggi inizieranno, continueranno o miglioreranno le “buone pratiche” quotidiane.

Le azioni “giuste” a favore della salvaguardia del nostro Pianeta che ciascuno di noi può mettere in pratica ogni giorno senza grandi problemi sono molte: dall’abolizione della plastica alla diminuzione del consumo di carne, dall’utilizzo intelligente degli elettrodomestici al progressivo abbandono di mezzi di trasporto che producono inquinamento.


Prendiamo come esempio la bici. Si tratta di un mezzo che tutti sappiamo guidare, non servono patenti speciali, ci permette di fare attività fisica e di arrivare in posti non accessibili in macchina. Da aggiungere a questo c’è il fatto che la bicicletta è il mezzo green per eccellenza.

Sapevate che se il 36% degli europei utilizzasse la bici come mezzo di trasporto, passando dalla media annua di 94 miliardi di chilometri pedalati a 481 miliardi, il risparmio di emissioni di Co2 passerebbe da 63 a 142 milioni di tonnellate in un anno? Pazzesco, vero?

E sapevate che, secondo una ricerca ECF, andando in bici si emettono 21 g CO2 al km e che, secondo il ministero dello Sviluppo Economico, il parco auto italiano ha una media di 115,4 g/km? Dunque, se i giorni lavorativi e per percorsi con un raggio di 5 km si usasse la bicicletta invece della macchina, il risparmio medio di CO2 individuale sarebbe di 250 kg annui.

Io, da sempre amante della natura e sensibile agli aspetti green di tutti i giorni, non posso che essere accanto a questi ragazzi che stanno prendendo per mano il loro (e nostro) futuro.

#fridaysforfuture

#savetheplanet

#climatechange

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