Cargo Bike
una scelta responsabile che viene da lontano

Molti paesi europei, soprattutto quelli a nord, sembrano aver iniziato a capire il valore che l’ambiente e la natura hanno per tutti noi.

Avete fatto caso a quanti ciclisti di ogni tipologia sfrecciano con i loro mezzi tra le vie di Londra o nelle città Olandesi? Che siano mamme con i loro bambini, studenti universitari o professionisti che raggiungono il proprio posto di lavoro di sicuro popolano tutti le strade europee.

Col tempo anche le aziende che devono spostare merci si sono rese conto delle enormi ed interessanti potenzialità che le due ruote hanno. E’ così che la cargo bike viene utilizzata per trasportare diversi prodotti: la posta, il pane e il latte, i giornali, la spesa.

La vera storia

Ma conoscete la vera storia di questo mezzo così innovativo? Sapete quando è stato pensato per la prima volta?

Siamo nel periodo dell’industrializzazione. Le città si allargano e c’è sempre meno spazio per le stalle per i cavalli: è così che i più giovani iniziano a sperimentare la bicicletta. Donne, anziani e chi deve trasportare pesi preferisce però le tre ruote. E’ così che nel 1881 il servizio postale britannico commissiona alla Bayliss-Thomas dei solidi tricicli per trasporto merci. Ecco il primo esempio di cargo bike, un mezzo di trasporto al servizio della sostenibilità ambientale e della mobilità intelligente.

Modifiche e correzioni

Da quel momento vari inventori si alternano nel proporre modifiche e correzioni con l’intento di rendere la bici cargo sempre più affidabile ed efficiente. Negli anni 20 in Danimarca viene perfezionata la famosa Short John (e Long John poco dopo): si trattava di una bici che aveva la ruota anteriore più piccola del solito proprio per ospitare una cesta che contenesse un carico considerato adeguato.

Oggi questa tipologia di bicicletta continua a diffondersi considerandola una valida soluzione di trasporto che combatte i costi del carburante, l’inquinamento e le tempistiche di spostamento nel traffico urbano soprattutto nei paesi del nord Europa: basta pensare che negli ultimi dieci anni a Copenhagen il mercato di questo mezzo ha venduto per 35 mila unità e che più di un quarto dei residenti lo utilizza quotidianamente.

Mondo businness

Uno degli esempi più importanti del suo utilizzo nel mondo business è quello di DHL, che sfrutta le bici come mezzo (con capienza di 125 kg!) per la consegna dell’ultimo miglio. Il progetto del colosso della distribuzione prevede che le merci arrivino ai limiti dei centri storici per poi passare al trasporto su tre ruote.

 

Si tratta di una scelta innovativa, responsabile e che guarda anche ai costi che sta conquistando piano piano sempre più territorio. Dipende da noi, cittadini che guardano verso il futuro! Chiunque siamo, sportivi, commercianti, ecologisti, turisti, famiglie, giovani, istituzioni, romantici o sognatori, possiamo far sì che questo meraviglioso mezzo diventi sempre più presente anche nella nostra bella Italia.

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